VIVILVOLLEY S3 INTERVISTA LE ATLETE DELLA VILLADIES FARMADERBE (4° puntata): Alice Pittioni
Alice con la sua intervistatrice Aurora
Siamo alla 4° puntata ed è la volta di Aurora Tomasin dell’Under 12 Giallo che ha posto le sue domande ad Alice Pittioni, l’opposta della B2 n. 9. La scelta è certamente influenzata dall’omonimia di numero di maglia perché anche Aurora ha il n. 9, proprio come il suo giocatore preferito, Simone Giannelli, palleggiatore dell’Itas Trentino di cui è supertifosa.
L’apparentemente tranquilla opposta, poco più che diciannovenne, ha iniziato a giocare a pallavolo a 6 anni ed ha fatto tutta la trafila dal microvolley al minivolley, dalle under (Under 14-16-18) ai campionati di serie (1° Divisione e serie D), praticamente sempre nella A.R. Torriana di Gradisca, tranne una breve parentesi nell’Under 16 e Under 18 del Minerva Millenium a Gorizia nella stagione 2013/14.
Prima di arrivare nella Villadies Farmaderbe, ha disputato il campionato di serie D a Gradisca, serie ottenuta con la promozione dalla 1° Divisione nella stagione precedente.
Nel 2016/17 è arrivata a Villa Vicentina per giocare sia il campionato giovanile Under 18 che quello di serie B2. In pochi mesi, si è ritagliata i suoi spazi nella prima squadra fino a conquistarsi il posto da titolare.
Le sue doti principali le sfrutta in fase offensiva grazie ad attacchi potenti che sanno colpire da prima e seconda linea. Con l’esperienza è anche arrivata gradualmente la varietà dei colpi che sono andati ad arricchire il suo repertorio. La “calma” è invece una caratteristica che crea un po’ di suspense quando è in difesa.
Alcune curiosità:
- è iscritta al 1° anno di Economia e Gestione Aziendale a Trieste ed è soddisfatta della scelta
- oltre alla pallavolo, ha una passione per lo sci
SOPRANNOMI: Ali – Alis – Pitti (il più usato)
L’apparentemente tranquilla opposta, poco più che diciannovenne, ha iniziato a giocare a pallavolo a 6 anni ed ha fatto tutta la trafila dal microvolley al minivolley, dalle under (Under 14-16-18) ai campionati di serie (1° Divisione e serie D), praticamente sempre nella A.R. Torriana di Gradisca, tranne una breve parentesi nell’Under 16 e Under 18 del Minerva Millenium a Gorizia nella stagione 2013/14.
Prima di arrivare nella Villadies Farmaderbe, ha disputato il campionato di serie D a Gradisca, serie ottenuta con la promozione dalla 1° Divisione nella stagione precedente.
Nel 2016/17 è arrivata a Villa Vicentina per giocare sia il campionato giovanile Under 18 che quello di serie B2. In pochi mesi, si è ritagliata i suoi spazi nella prima squadra fino a conquistarsi il posto da titolare.
Le sue doti principali le sfrutta in fase offensiva grazie ad attacchi potenti che sanno colpire da prima e seconda linea. Con l’esperienza è anche arrivata gradualmente la varietà dei colpi che sono andati ad arricchire il suo repertorio. La “calma” è invece una caratteristica che crea un po’ di suspense quando è in difesa.
Alcune curiosità:
- è iscritta al 1° anno di Economia e Gestione Aziendale a Trieste ed è soddisfatta della scelta
- oltre alla pallavolo, ha una passione per lo sci
SOPRANNOMI: Ali – Alis – Pitti (il più usato)
AURORA INTERVISTA ALICE PITTIONI DETTA PITTI
Aurora: “Da quanti anni giochi a pallavolo?”
Pitti: “Gioco a pallavolo da quando avevo 6 anni. Ero in prima elementare e la maestra di ginnastica propose a me e ad altre mie amiche di provare a fare un primo allenamento con lei al pomeriggio (lei insegnava pallavolo nella palestra della scuola). Da quel momento non ho più smesso. Li ho passati tutti: micro e minivolley, tutta la serie Under , fino ad arrivare alla serie D a Gradisca, poi alla B2 a Villa.
Ah sì, prima della pallavolo, ho provato anche danza classica ma è stata proprio una “toccata e fuga”. Sono durata 1 settimana, neanche il tempo di provare le 6 posizioni con le scarpette rosa.”
Aurora: “So che hai il numero 9. L’hai scelto tu?”
Pitti: “Certo, l’ho scelto io! Il 9 è il mio giorno di nascita e, vuoi un po’ per superstizione, mi ha sempre portato fortuna. E mi è andata bene finora perché ogni anno, al momento della scelta del numero della divisa, il 9 non lo ha mai chiesto nessuno e sono riuscita sempre a prendermelo.”
Aurora: “Quali sono i tuoi giocatori di volley preferiti (maschi e femmine)?”
Pitti: “Tra i giocatori mi piace sicuramente lo zar Zaytzev, oltre a Luca Vettori e Dragan Travica al palleggio che sono senza dubbio una coppia vincente! In campo femminile invece ammiro molto Lucia Bosetti che è un portento tra le “vecchie giocatrici” che hanno conquistato l’oro nel 2011. Con lei c’erano altre Grandi della pallavolo (Arrighetti, Lo Bianco, Gioli, De Gennaro). Ogni volta che salta penso abbia delle molle al posto delle gambe perché, pur non essendo molto alta, mi sembra impossibile che riesca a saltare così tanto. Tra le giovani mi piace la Egonu che, oltre ad essere davvero forte in attacco, sorride sempre e si scoraggia poche volte. Sorridere in campo penso faccia bene a noi stesse e alle nostre compagne.”
Aurora: “Ti piace il ruolo di opposto? Hai giocato anche in altri ruoli?”
Pitti: “Sì, il ruolo di opposto oltre a piacermi devo dire che mi veste a pennello. Sono “un po’ pigra”, come dicono le mie compagne, e l’opposto, oltre ad attaccare e prendere qualche pallonetto, non deve essere così mobile come una banda, per esempio, che invece ha ampio spazio in ricezione assieme al libero. Devo ammettere che non partecipare alla ricezione è un po’ la pecca del ruolo.
Per un anno ho giocato anche banda e poi centrale.”
Aurora: “Con le tue compagne di squadra vi frequentate anche al di fuori dalla palestra?”
Pitti: “Al di fuori della squadra ognuna di noi ha le proprie amicizie e i propri gruppi e capita spesso che alla pizzata post partita non siamo tutte. A dire la verità, al di fuori della palestra non ci frequentiamo molto. Ci vediamo tutti i giorni (o quasi) a Villa e quindi il weekend ognuna si prende i propri impegni.”
Aurora: “Se non avessi giocato a pallavolo, che sport avresti fatto?”
Pitti: “Se non avessi iniziato pallavolo non saprei che sport avrei scelto. Mi piacciono gli sport di squadra e, anche se ce ne sono tanti, nessuno è bello quanto la pallavolo. Mi piace perché un’azione di gioco in partita è come una reazione a catena: se la ricezione non viene o arriva all’alzatrice troppo attaccata a rete, ad esempio, l’attacco ne risentirà. In questo modo ognuna deve impegnarsi a dare il massimo (P.S. sicuramente ti so dire cosa non avrei scelto: DANZA CLASSICA! Ahahah!)”
Aurora: “È difficile far conciliare la pallavolo e lo studio?”
Pitti: “Studiare e giocare non posso dire che non sia impegnativo; devo ammettere che qualche volta, dopo essere stata all’università per gran parte della giornata, la voglia di andare in palestra viene meno. Quando arrivo in palestra però, ovviamente dopo i soliti 10 minuti di rito che passiamo a raccontarci le news quotidiane e a sbabazzare, la voglia di iniziare allenamento torna e, all’ingresso di Fabio e di Gabri, significa che è giunto il momento di cominciare a riscaldarsi.
Capitano anche i “brutti allenamenti”, quelli in cui non vengono le cose (per noi sono i mitici martedì sera ahahah) o in cui la stanchezza vince sulla voglia di allenarsi. Penso però che sia del tutto normale quando si pratica uno sport.”
Pitti: “Gioco a pallavolo da quando avevo 6 anni. Ero in prima elementare e la maestra di ginnastica propose a me e ad altre mie amiche di provare a fare un primo allenamento con lei al pomeriggio (lei insegnava pallavolo nella palestra della scuola). Da quel momento non ho più smesso. Li ho passati tutti: micro e minivolley, tutta la serie Under , fino ad arrivare alla serie D a Gradisca, poi alla B2 a Villa.
Ah sì, prima della pallavolo, ho provato anche danza classica ma è stata proprio una “toccata e fuga”. Sono durata 1 settimana, neanche il tempo di provare le 6 posizioni con le scarpette rosa.”
Aurora: “So che hai il numero 9. L’hai scelto tu?”
Pitti: “Certo, l’ho scelto io! Il 9 è il mio giorno di nascita e, vuoi un po’ per superstizione, mi ha sempre portato fortuna. E mi è andata bene finora perché ogni anno, al momento della scelta del numero della divisa, il 9 non lo ha mai chiesto nessuno e sono riuscita sempre a prendermelo.”
Aurora: “Quali sono i tuoi giocatori di volley preferiti (maschi e femmine)?”
Pitti: “Tra i giocatori mi piace sicuramente lo zar Zaytzev, oltre a Luca Vettori e Dragan Travica al palleggio che sono senza dubbio una coppia vincente! In campo femminile invece ammiro molto Lucia Bosetti che è un portento tra le “vecchie giocatrici” che hanno conquistato l’oro nel 2011. Con lei c’erano altre Grandi della pallavolo (Arrighetti, Lo Bianco, Gioli, De Gennaro). Ogni volta che salta penso abbia delle molle al posto delle gambe perché, pur non essendo molto alta, mi sembra impossibile che riesca a saltare così tanto. Tra le giovani mi piace la Egonu che, oltre ad essere davvero forte in attacco, sorride sempre e si scoraggia poche volte. Sorridere in campo penso faccia bene a noi stesse e alle nostre compagne.”
Aurora: “Ti piace il ruolo di opposto? Hai giocato anche in altri ruoli?”
Pitti: “Sì, il ruolo di opposto oltre a piacermi devo dire che mi veste a pennello. Sono “un po’ pigra”, come dicono le mie compagne, e l’opposto, oltre ad attaccare e prendere qualche pallonetto, non deve essere così mobile come una banda, per esempio, che invece ha ampio spazio in ricezione assieme al libero. Devo ammettere che non partecipare alla ricezione è un po’ la pecca del ruolo.
Per un anno ho giocato anche banda e poi centrale.”
Aurora: “Con le tue compagne di squadra vi frequentate anche al di fuori dalla palestra?”
Pitti: “Al di fuori della squadra ognuna di noi ha le proprie amicizie e i propri gruppi e capita spesso che alla pizzata post partita non siamo tutte. A dire la verità, al di fuori della palestra non ci frequentiamo molto. Ci vediamo tutti i giorni (o quasi) a Villa e quindi il weekend ognuna si prende i propri impegni.”
Aurora: “Se non avessi giocato a pallavolo, che sport avresti fatto?”
Pitti: “Se non avessi iniziato pallavolo non saprei che sport avrei scelto. Mi piacciono gli sport di squadra e, anche se ce ne sono tanti, nessuno è bello quanto la pallavolo. Mi piace perché un’azione di gioco in partita è come una reazione a catena: se la ricezione non viene o arriva all’alzatrice troppo attaccata a rete, ad esempio, l’attacco ne risentirà. In questo modo ognuna deve impegnarsi a dare il massimo (P.S. sicuramente ti so dire cosa non avrei scelto: DANZA CLASSICA! Ahahah!)”
Aurora: “È difficile far conciliare la pallavolo e lo studio?”
Pitti: “Studiare e giocare non posso dire che non sia impegnativo; devo ammettere che qualche volta, dopo essere stata all’università per gran parte della giornata, la voglia di andare in palestra viene meno. Quando arrivo in palestra però, ovviamente dopo i soliti 10 minuti di rito che passiamo a raccontarci le news quotidiane e a sbabazzare, la voglia di iniziare allenamento torna e, all’ingresso di Fabio e di Gabri, significa che è giunto il momento di cominciare a riscaldarsi.
Capitano anche i “brutti allenamenti”, quelli in cui non vengono le cose (per noi sono i mitici martedì sera ahahah) o in cui la stanchezza vince sulla voglia di allenarsi. Penso però che sia del tutto normale quando si pratica uno sport.”
scritto da Aurora Tomasin (VivILvolley Giallo Farmacia S. Maria U12)
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