APPUNTAMENTO SPECIALE DELL’INTERVISTA VIVILVOLLEY S3 ALLA VILLADIES FARMADERBE (5° puntata): Fabio Sandri
Fabio con le sue intervistatrici Ilaria e Irene
Siamo arrivati alla 5° puntata delle interviste del Vivilvolley S3 e, come spartiacque, i nostri giovani alteti hanno deciso di spostare l’attenzione dal campo alla panchina perché c’è molta curiosità anche su un ruolo chiave di ogni squadra e cioè l’allenatore.
Le due sorelle Ilaria e Irene Prencipe, componenti dell’Under 12 Blu hanno quindi posto le loro domande al coach della prima squadra femminile Vivil, Fabio Sandri.
Classe 1981, ha iniziato ad allenare da giovanissimo, nel 2002, ed ha gradualmente ottenuto le varie qualifiche previste dalla Federazione Pallavolo, fino a raggiungere nel 2010 il 3° livello giovanile e nel 2012 il 3° Grado.
Ormai al 5° anno nello staff Vivil, dalla stagione 2017/2018 gli è stata affidata la guida della B2 femminile Villadies Farmaderbe, scelta premiata con lo storico 6° posto, con cui si è guadagnato la riconferma in questa stagione.
Coach Sandri, abbandonato il volley giocato per infortunio nel 2002, ha iniziato ad allenare nel settore femminile dalla stagione 2002/2003 e già dopo 2 stagioni è diventato secondo allenatore ed addetto a video e scout in B2 (Pallavolo Sangiorgina e Pav Udine) e B1 (Pav Udine). Dall’annata 2010/2011 alla 2013/2014 è stato anche 2° allenatore del CQR Friuli Venezia Giulia ed ha alle spalle uno stage come assistente allenatore in nazionale juniores femminile.
Si è distinto nei campionati giovanili in cui può vantare vari titoli provinciali praticamente in tutte le categorie (3 titoli U18, 1 titolo U16, 1 titolo u14, 1 titolo U13), classificandosi per 5 volte al 2° posto a livello regionale. Nella sua carriera da secondo allenatore ha ottenuto una promozione in B1 alla PAV Udine e una in serie B2 proprio alla Vivil, in una stagione 2014/2015 perfetta e da record (30 gare vinte su 30 con 89 punti e Coppa Regione).
L’indubbio bagaglio tecnico, coronato nel 2017 con la qualifica di docente nazionale FIPAV, l’esperienza maturata e la dedizione al volley sono una certezza per la Vivil.
Da ex giocatore, Fabio è estremamente partecipe durante le gare e, probabilmente, consuma più calorie delle sue atlete camminando su e giù nella sua area tecnica, saltando, correndo, sostenendo le ragazze e dando indicazioni tecnico-tattiche.
La curiosità: si definisce timido e per questo riservatissimo sulla sua vita privata, è quasi impossibile ottenere informazioni. Di certo sappiamo che la moglie Michela e la figlia Gaia sono le sue prime tifose. Ed è in arrivo il secondogenito.
ILARIA&IRENE INTERVISTANO FABIO SANDRI
Ilaria&Irene: “Quando hai deciso che avresti fatto l’allenatore di pallavolo?”
Fabio: “A 20 anni, dopo aver dovuto smettere di giocare per problemi alle ginocchia. Un amico di famiglia era presidente di una piccola società e mi ha chiesto se potevo andare ad aiutare. Mi sono subito appassionato e l’anno successivo ho avuto la fortuna di affiancare Liani in B2 a San Giorgio. Da lì ho iniziato a studiare e mi sono appassionato sempre di più di questo ruolo.”
Ilaria&Irene: “Come deve essere un buon allenatore?”
Fabio: “È una domanda che mi sono posto molte volte. È difficile dare una risposta perché, secondo me, non esiste un modello univoco di riferimento. Quello che viene ritenuto un buon allenatore da una persona, non sempre viene ritenuto allo stesso modo da un’altra persona. E’ una valutazione personale.
Secondo me, un buon allenatore è una persona coerente con se stesso e con gli altri. Con se stessi perché non bisogna cercare di essere chi non si è, con gli altri perché è importante per la gestione del gruppo.”
Ilaria&Irene: “A cosa pensi durante la partita quando vai avanti e indietro?”
Fabio: “È un modo per scaricare la tensione. In realtà mi piacerebbe molto giocare con loro e poter superare quella linea tratteggiata. Ma non avendo ancora trovato una soluzione valida cammino senza una meta.”
Ilaria&Irene: “Sei sempre contento di come si comportano in campo le tue atlete?”
Fabio: “Purtroppo no. Sono ragazze che si impegnano molto durante la settimana e faticano molto. Mi dispiace quando in campo non riescono a giocare come giocano in allenamento. Quando si fanno vincere dalla tensione o quando non mettono aggressività in campo.”
Ilaria&Irene: “Cosa consiglieresti a delle bambine come noi per riuscire ad ottenere buoni risultati in questo sport?”
Fabio: “Divertitevi quando entrate in palestra. Il divertimento è alla base di tutto. Senza divertimento gli allenamenti sono più pesanti e si impara di meno.”
Le due sorelle Ilaria e Irene Prencipe, componenti dell’Under 12 Blu hanno quindi posto le loro domande al coach della prima squadra femminile Vivil, Fabio Sandri.
Classe 1981, ha iniziato ad allenare da giovanissimo, nel 2002, ed ha gradualmente ottenuto le varie qualifiche previste dalla Federazione Pallavolo, fino a raggiungere nel 2010 il 3° livello giovanile e nel 2012 il 3° Grado.
Ormai al 5° anno nello staff Vivil, dalla stagione 2017/2018 gli è stata affidata la guida della B2 femminile Villadies Farmaderbe, scelta premiata con lo storico 6° posto, con cui si è guadagnato la riconferma in questa stagione.
Coach Sandri, abbandonato il volley giocato per infortunio nel 2002, ha iniziato ad allenare nel settore femminile dalla stagione 2002/2003 e già dopo 2 stagioni è diventato secondo allenatore ed addetto a video e scout in B2 (Pallavolo Sangiorgina e Pav Udine) e B1 (Pav Udine). Dall’annata 2010/2011 alla 2013/2014 è stato anche 2° allenatore del CQR Friuli Venezia Giulia ed ha alle spalle uno stage come assistente allenatore in nazionale juniores femminile.
Si è distinto nei campionati giovanili in cui può vantare vari titoli provinciali praticamente in tutte le categorie (3 titoli U18, 1 titolo U16, 1 titolo u14, 1 titolo U13), classificandosi per 5 volte al 2° posto a livello regionale. Nella sua carriera da secondo allenatore ha ottenuto una promozione in B1 alla PAV Udine e una in serie B2 proprio alla Vivil, in una stagione 2014/2015 perfetta e da record (30 gare vinte su 30 con 89 punti e Coppa Regione).
L’indubbio bagaglio tecnico, coronato nel 2017 con la qualifica di docente nazionale FIPAV, l’esperienza maturata e la dedizione al volley sono una certezza per la Vivil.
Da ex giocatore, Fabio è estremamente partecipe durante le gare e, probabilmente, consuma più calorie delle sue atlete camminando su e giù nella sua area tecnica, saltando, correndo, sostenendo le ragazze e dando indicazioni tecnico-tattiche.
La curiosità: si definisce timido e per questo riservatissimo sulla sua vita privata, è quasi impossibile ottenere informazioni. Di certo sappiamo che la moglie Michela e la figlia Gaia sono le sue prime tifose. Ed è in arrivo il secondogenito.
ILARIA&IRENE INTERVISTANO FABIO SANDRI
Ilaria&Irene: “Quando hai deciso che avresti fatto l’allenatore di pallavolo?”
Fabio: “A 20 anni, dopo aver dovuto smettere di giocare per problemi alle ginocchia. Un amico di famiglia era presidente di una piccola società e mi ha chiesto se potevo andare ad aiutare. Mi sono subito appassionato e l’anno successivo ho avuto la fortuna di affiancare Liani in B2 a San Giorgio. Da lì ho iniziato a studiare e mi sono appassionato sempre di più di questo ruolo.”
Ilaria&Irene: “Come deve essere un buon allenatore?”
Fabio: “È una domanda che mi sono posto molte volte. È difficile dare una risposta perché, secondo me, non esiste un modello univoco di riferimento. Quello che viene ritenuto un buon allenatore da una persona, non sempre viene ritenuto allo stesso modo da un’altra persona. E’ una valutazione personale.
Secondo me, un buon allenatore è una persona coerente con se stesso e con gli altri. Con se stessi perché non bisogna cercare di essere chi non si è, con gli altri perché è importante per la gestione del gruppo.”
Ilaria&Irene: “A cosa pensi durante la partita quando vai avanti e indietro?”
Fabio: “È un modo per scaricare la tensione. In realtà mi piacerebbe molto giocare con loro e poter superare quella linea tratteggiata. Ma non avendo ancora trovato una soluzione valida cammino senza una meta.”
Ilaria&Irene: “Sei sempre contento di come si comportano in campo le tue atlete?”
Fabio: “Purtroppo no. Sono ragazze che si impegnano molto durante la settimana e faticano molto. Mi dispiace quando in campo non riescono a giocare come giocano in allenamento. Quando si fanno vincere dalla tensione o quando non mettono aggressività in campo.”
Ilaria&Irene: “Cosa consiglieresti a delle bambine come noi per riuscire ad ottenere buoni risultati in questo sport?”
Fabio: “Divertitevi quando entrate in palestra. Il divertimento è alla base di tutto. Senza divertimento gli allenamenti sono più pesanti e si impara di meno.”
scritto da Ilaria e Irene Prencipe (VivILvolley Blu Farmacia S. Maria U12)
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