SEMPLICEMENTE GRANDE BEA!!!
Bea insieme alla Villadies Farmaderbe conquista la Coppa Regione nel 2014/15
Com'è ormai noto a tutti Beatrice Molinaro è tra le 30 convocate da Mazzanti in nazionale per la Volley Nations League 2019 e martedì 23 aprile raggiungerà Milano per il primo collegiale e confidiamo che resti tra le 25 atlete selezionate entro il prossimo 11 maggio.
Da giocatrice cresciuta tra Sporting Club e Vivil, è sembrato doveroso riservarle uno spazio tutto per lei sia per celebrare i traguardi finora raggiunti che per farla conoscere alle più giovani perché è un esempio che può insegnare molti valori.
Partiamo con un rapido identikit e curriculum per poi passare all'intervista.
Maglia n. 12
Data di nascita: 15/06/1995Altezza: 190 cm
Ruolo: Centrale
Ha iniziato a giocare a 7 anni a Cervignano nello Sporting Club e fino ai 13 anni facendo tutta la trafila dal minivolley all’under 13. Dai 14 anni l’impegno si è intensificato con la 2° divisione oltre al campionato under.
A 15 anni è passata a Villa Vicentina sempre continuando con il doppio campionato (giovanile e Serie C).
Nell’ultimo anno di under 18 ha partecipato alle finali provinciali con la Fincantieri Monfalcone riuscendo ad approdare fino alle finali nazionali disputate a Gorizia… Super emozioni!
La stagione successiva è rimasta con la stessa squadra per il primo anno in B2. Finita questa esperienza è rientrata a Villa per la serie C dei record, allenata da Manuel Mannucci: Coppa Regione e promozione in B2 con zero sconfitte e 89 punti. Dopo due anni è arrivata la chiamata in B1 a Martignacco con subito la vittoria della Coppa Italia e la promozione in A2.
Nell’ultima stagione ha raggiunto la salvezza in A2 insieme alla Libertas con largo anticipo ed è stata la seconda realizzatrice nel ruolo di centrale, dietro solo all’ex nazionale Gioli.
Curiosità: studentessa di Psicologia (ci proviamo), amante del cibo e innamorata del cinema.
Soprannomi: Beonia, Beuz, Bea
ELI INTERVISTA BEA
Eli: “Sei cresciuta in società “provinciali”, per usare termini calcistici, come Sporting Club e Vivil per poi spiccare il volo relativamente tardi. Come ti sei sentita in questa rapida scalata dalla 1° Divisione alla A2 e ora convocazione in nazionale?”
Bea: “A dir la verità non è stata proprio una rapida scalata. Diciamo che gli ultimi due anni sono stati una rapida scalata perché ho fatto ogni anno un salto di categoria e la chiamata in Nazionale è veramente il coronamento di un sogno, qualcosa di inaspettato e inimmaginabile. Però fin dall’inizio non mi sono mai posta l’obbiettivo di arrivare ad un certo livello ma sono sempre andata in palestra con quella di lavorare sodo e fare del mio meglio seguendo la mia passione poi il resto è venuto da sé.”
Eli: “Cos’è principalmente cambiato nel passaggio al professionismo? Numero allenamenti, preparazione gara, tecnica/tattica, alimentazione, ecc. ecc.?
Bea: “Allora… principalmente il numero di allenamenti, perché passare da tre/quattro allenamenti a settimana a circa nove è un bel salto. Con doppia seduta giornaliera e pesi la mattina. Poi ovviamente il gioco diventa più veloce, potente e imprevedibile. La preparazione alla gara è più mirata creando delle situazioni di gioco specifiche e studiando l’avversario anche attraverso video. Da non dimenticare lo stipendio."
Eli: “In questa stagione hai giocato il campionato di A2. Come si svolgeva la tua giornata tipo?”
Bea: “Mia giornata tipo: allenamento la mattina, pranzo, riposo, merenda, allenamento. Praticamente vivere in palestra.”
Eli: “Com’è stato giocare contro giocatrici ex nazionale che finora avevi visto solo in tv? E, a proposito, qual è la tua squadra del cuore e la tua giocatrice di riferimento?”
Bea: “In realtà ha fatto un certo effetto magari in riscaldamento ma in campo sono abbastanza cinica, nel senso che sono avversarie e fine. Non faccio tanto caso ai nomi, bisogna certo avere rispetto ma, come con tutti. Poi però si gioca per cercare di vincere indipendentemente dai nomi importanti.
Onestamente non ho una squadra del cuore né una giocatrice in particolare che ammiro più delle altre.”
Eli: “Uno sguardo al passato ed una domanda forse scomoda: a quale allenatore o a quali allenatori dai i maggiori meriti della tua crescita? Da chi hai imparato quel qualcosa in più?”
Bea: “Secondo me gli allenatori fondamentali per la mia crescita sono stati Manuel Mannucci che mi ha reso consapevole dei miei mezzi e Marco Gazzotti che mi ha guidato in questi due anni facendomi fare grandissimi miglioramenti. Da non dimenticare la mia prima allenatrice Alessia Grassetto che ringrazierò sempre per avermi spronato a provare a giocare a pallavolo e Alessandro Pelos che mi ha insegnato il rispetto e la dedizione al lavoro in palestra.”
Eli: “Abbiamo giocato anche insieme e un po’ conosco le tue caratteristiche ed ho le mie idee. Ma secondo il tuo parere, qual è l’elemento che piace di più di te? Qual è il tuo segreto per spiegare questa scalata così repentina?”
Bea: “Oh Dio, domanda difficile... credo che quello che piace di me sia il fatto che in palestra sono una persona molto determinata per cui se c’è una cosa da migliorare mi metto a lavorare finché non raggiungo il mio obiettivo, per di più sono ipercritica nei miei confronti quindi di cose da migliorare ne vedo tante. Credo di essere poi una persona umile che cerca di non montarsi la testa e a cui non piace per niente stare sotto i riflettori, infatti in questo periodo sono un po’ in difficoltà. Infine penso che in campo si veda la grinta che ci metto, e questo carica non solo me ma anche le mie compagne.
Penso che il segreto sia, non accontentarsi mai, c’è sempre qualcosa da imparare e su cui continuare a lavorare e soprattutto non è mai troppo tardi per rimboccarsi le maniche, magari ci vorrà più tempo ma la mia testardaggine mi ha fatto arrivare fino a qui quindi penso sia questa la chiave della mia scalata.”
Eli: “Domanda scontata ma utile vista la tua esperienza. Quale consiglio daresti alle più giovani per aprirsi le porte del volley di alto livello?”
Bea: “Mmmmmm aaaaaa... Di non mollare alla prima difficoltà, se qualcosa non viene non arrendersi subito ma insistere e ovviamente entrare in palestra con quella di divertirsi, di andare ad allenamento per seguire una propria passione.”
Eli: “Facciamo un po’ il punto della tua vita pallavolistica. Scegli la vittoria che porti sempre nel cuore e la sconfitta che ti è ancora indigesta.”
Bea: “Ne ho più di una ... sicuramente la vittoria della Coppa Regione con la serie C a Villa, per me è stato il momento della svolta. L’anno scorso la vittoria della Coppa Italia, in particolare la semifinale è stata incredibile perché da una situazione molto difficile siamo riuscite a ribaltare completamente la partita contro le favorite. Infine direi quest’anno la vittoria contro Perugia ai quarti di finali di Coppa Italia, squadra che è salita in A1 proprio la settimana scorsa. Di sconfitte che bruciano mi viene in mente solo la semifinale di Coppa Italia di quest’anno contro Sassuolo... è stata proprio una brutta partita, non siamo mai riuscite a fare il nostro gioco... forse troppa emozione.”
Eli: “Com’è guardare il mondo da lassù? Per esempio quando stai per attaccare e l’alzata ti permette di passare sopra il muro?”
Bea: “Ahahah non saprei… Forse sì in attacco mi è più semplice passare sopra il muro e guardare la difesa ma non saprei ... non ci faccio caso essendo una cosa automatica ormai.”
Eli: “Qual è il fondamentale o il reparto in cui ti senti più in difficoltà e in cui vorresti migliorare?”
Bea: “Sarà strano per un centrale, però devo ammettere che a muro ho ancora tanto da imparare. Dovrei migliorare la lettura a muro ed essere decisamente più veloce e invadente ma mi metterò d’impegno per migliorare ✌.”
Eli: “Ora passiamo al futuro. È finito il campionato di A2 con la Libertas Martignacco che è andato al di sopra delle attese. Da poco è giunta la splendida notizia della convocazione in nazionale. Quali sono i tuoi programmi a breve e lungo termine?
Bea: “A breve termine, martedì parto per Milano per il primo collegiale, poi tra un collegiale e l’altro avrò pochi giorni di riposo e andrò avanti così fino a fine giugno. A lungo termine chi lo sa…”
Eli: “Raccontaci brevemente com’è andata la chiamata in nazionale.”
Bea: “A febbraio ho ricevuto una chiamata dal dirigente della Nazionale che mi ha avvisato che sarei potuta essere una scelta come centrale per il gruppo B della Nazionale... informazione ovviamente da tenere segreta e se fossi stata scelta sarebbero arrivate delle conferme verso aprile... e così è stato. Incredibile... mi è arrivato un messaggio dall’allenatore della Nazionale B Marco Paglialunga, e dopo mi ha telefonato spiegandomi tutto il progetto, i motivi della scelta ricaduta su di me e poi la fatidica domanda “vuoi far parte della Nazionale?”... la risposta la sapete.”
Eli: “Visto che è scontato che sei proiettata verso la A1. Cosa ti mancherà di più del Friuli, a parte le focacce di mamma Marisa?”
Bea: “Ahahah, sì sicuramente la cucina di mamma mi mancherà moltissimo. Ovviamente la mia famiglia, in particolare la mia nipotina che è ancora piccola e a cui sono molto affezionata, gli amici e non solo. Anche due città che ho imparato ad amare Trieste e Udine che in questi due anni ho potuto scoprire.”
Eli: “Ultima domanda di rito: a chi dedichi tutto questo? Puoi fare ben 3 scelte.”
Bea: “Prima di tutto alla mia famiglia: a mia madre che mi ha sempre sostenuto e mi ha lasciato libera nelle mie scelte, a mio padre che, sono sicura che se fosse ancora qui, sarebbe il papà più orgoglioso del mondo e a mia sorella, la fan numero uno fin dal principio. Ai miei allenatori, dalla prima, Alessia Grassetto, all’ultimo, Marco Gazzotti, che hanno sempre creduto in me e hanno tutti contribuito alla mia crescita e infine a tutte le mie compagne di squadra che sono state fondamentali per arrivare fino a qui, dai primi passi fino alla serie A ...è stato emozionante ricevere messaggi di affetto da tantissime delle mie ex compagne di squadra.”
Ti ringraziamo per averci dedicato un po’ del tuo tempo prima della partenza dal Friuli e ti auguriamo di arrivare sempre più in alto, perché ti meriti tutti questi successi e quelli che certamente ti riserverà il futuro.
Sei un esempio di come l’umiltà, l’entusiasmo, la determinazione, il lavoro a testa bassa e la passione siano qualità che vengono riconosciute e premiate.
BUON VIAGGIO PALLAVOLISTICO!!! QUI CI SARA' SEMPRE LA TUA PERSONALE CURVA NORD A SEGUIRTI E SOSTENERTI!!!
A 15 anni è passata a Villa Vicentina sempre continuando con il doppio campionato (giovanile e Serie C).
Nell’ultimo anno di under 18 ha partecipato alle finali provinciali con la Fincantieri Monfalcone riuscendo ad approdare fino alle finali nazionali disputate a Gorizia… Super emozioni!
La stagione successiva è rimasta con la stessa squadra per il primo anno in B2. Finita questa esperienza è rientrata a Villa per la serie C dei record, allenata da Manuel Mannucci: Coppa Regione e promozione in B2 con zero sconfitte e 89 punti. Dopo due anni è arrivata la chiamata in B1 a Martignacco con subito la vittoria della Coppa Italia e la promozione in A2.
Nell’ultima stagione ha raggiunto la salvezza in A2 insieme alla Libertas con largo anticipo ed è stata la seconda realizzatrice nel ruolo di centrale, dietro solo all’ex nazionale Gioli.
Curiosità: studentessa di Psicologia (ci proviamo), amante del cibo e innamorata del cinema.
Soprannomi: Beonia, Beuz, Bea
ELI INTERVISTA BEA
Eli: “Sei cresciuta in società “provinciali”, per usare termini calcistici, come Sporting Club e Vivil per poi spiccare il volo relativamente tardi. Come ti sei sentita in questa rapida scalata dalla 1° Divisione alla A2 e ora convocazione in nazionale?”
Bea: “A dir la verità non è stata proprio una rapida scalata. Diciamo che gli ultimi due anni sono stati una rapida scalata perché ho fatto ogni anno un salto di categoria e la chiamata in Nazionale è veramente il coronamento di un sogno, qualcosa di inaspettato e inimmaginabile. Però fin dall’inizio non mi sono mai posta l’obbiettivo di arrivare ad un certo livello ma sono sempre andata in palestra con quella di lavorare sodo e fare del mio meglio seguendo la mia passione poi il resto è venuto da sé.”
Eli: “Cos’è principalmente cambiato nel passaggio al professionismo? Numero allenamenti, preparazione gara, tecnica/tattica, alimentazione, ecc. ecc.?
Bea: “Allora… principalmente il numero di allenamenti, perché passare da tre/quattro allenamenti a settimana a circa nove è un bel salto. Con doppia seduta giornaliera e pesi la mattina. Poi ovviamente il gioco diventa più veloce, potente e imprevedibile. La preparazione alla gara è più mirata creando delle situazioni di gioco specifiche e studiando l’avversario anche attraverso video. Da non dimenticare lo stipendio."
Eli: “In questa stagione hai giocato il campionato di A2. Come si svolgeva la tua giornata tipo?”
Bea: “Mia giornata tipo: allenamento la mattina, pranzo, riposo, merenda, allenamento. Praticamente vivere in palestra.”
Eli: “Com’è stato giocare contro giocatrici ex nazionale che finora avevi visto solo in tv? E, a proposito, qual è la tua squadra del cuore e la tua giocatrice di riferimento?”
Bea: “In realtà ha fatto un certo effetto magari in riscaldamento ma in campo sono abbastanza cinica, nel senso che sono avversarie e fine. Non faccio tanto caso ai nomi, bisogna certo avere rispetto ma, come con tutti. Poi però si gioca per cercare di vincere indipendentemente dai nomi importanti.
Onestamente non ho una squadra del cuore né una giocatrice in particolare che ammiro più delle altre.”
Eli: “Uno sguardo al passato ed una domanda forse scomoda: a quale allenatore o a quali allenatori dai i maggiori meriti della tua crescita? Da chi hai imparato quel qualcosa in più?”
Bea: “Secondo me gli allenatori fondamentali per la mia crescita sono stati Manuel Mannucci che mi ha reso consapevole dei miei mezzi e Marco Gazzotti che mi ha guidato in questi due anni facendomi fare grandissimi miglioramenti. Da non dimenticare la mia prima allenatrice Alessia Grassetto che ringrazierò sempre per avermi spronato a provare a giocare a pallavolo e Alessandro Pelos che mi ha insegnato il rispetto e la dedizione al lavoro in palestra.”
Eli: “Abbiamo giocato anche insieme e un po’ conosco le tue caratteristiche ed ho le mie idee. Ma secondo il tuo parere, qual è l’elemento che piace di più di te? Qual è il tuo segreto per spiegare questa scalata così repentina?”
Bea: “Oh Dio, domanda difficile... credo che quello che piace di me sia il fatto che in palestra sono una persona molto determinata per cui se c’è una cosa da migliorare mi metto a lavorare finché non raggiungo il mio obiettivo, per di più sono ipercritica nei miei confronti quindi di cose da migliorare ne vedo tante. Credo di essere poi una persona umile che cerca di non montarsi la testa e a cui non piace per niente stare sotto i riflettori, infatti in questo periodo sono un po’ in difficoltà. Infine penso che in campo si veda la grinta che ci metto, e questo carica non solo me ma anche le mie compagne.
Penso che il segreto sia, non accontentarsi mai, c’è sempre qualcosa da imparare e su cui continuare a lavorare e soprattutto non è mai troppo tardi per rimboccarsi le maniche, magari ci vorrà più tempo ma la mia testardaggine mi ha fatto arrivare fino a qui quindi penso sia questa la chiave della mia scalata.”
Eli: “Domanda scontata ma utile vista la tua esperienza. Quale consiglio daresti alle più giovani per aprirsi le porte del volley di alto livello?”
Bea: “Mmmmmm aaaaaa... Di non mollare alla prima difficoltà, se qualcosa non viene non arrendersi subito ma insistere e ovviamente entrare in palestra con quella di divertirsi, di andare ad allenamento per seguire una propria passione.”
Eli: “Facciamo un po’ il punto della tua vita pallavolistica. Scegli la vittoria che porti sempre nel cuore e la sconfitta che ti è ancora indigesta.”
Bea: “Ne ho più di una ... sicuramente la vittoria della Coppa Regione con la serie C a Villa, per me è stato il momento della svolta. L’anno scorso la vittoria della Coppa Italia, in particolare la semifinale è stata incredibile perché da una situazione molto difficile siamo riuscite a ribaltare completamente la partita contro le favorite. Infine direi quest’anno la vittoria contro Perugia ai quarti di finali di Coppa Italia, squadra che è salita in A1 proprio la settimana scorsa. Di sconfitte che bruciano mi viene in mente solo la semifinale di Coppa Italia di quest’anno contro Sassuolo... è stata proprio una brutta partita, non siamo mai riuscite a fare il nostro gioco... forse troppa emozione.”
Eli: “Com’è guardare il mondo da lassù? Per esempio quando stai per attaccare e l’alzata ti permette di passare sopra il muro?”
Bea: “Ahahah non saprei… Forse sì in attacco mi è più semplice passare sopra il muro e guardare la difesa ma non saprei ... non ci faccio caso essendo una cosa automatica ormai.”
Eli: “Qual è il fondamentale o il reparto in cui ti senti più in difficoltà e in cui vorresti migliorare?”
Bea: “Sarà strano per un centrale, però devo ammettere che a muro ho ancora tanto da imparare. Dovrei migliorare la lettura a muro ed essere decisamente più veloce e invadente ma mi metterò d’impegno per migliorare ✌.”
Eli: “Ora passiamo al futuro. È finito il campionato di A2 con la Libertas Martignacco che è andato al di sopra delle attese. Da poco è giunta la splendida notizia della convocazione in nazionale. Quali sono i tuoi programmi a breve e lungo termine?
Bea: “A breve termine, martedì parto per Milano per il primo collegiale, poi tra un collegiale e l’altro avrò pochi giorni di riposo e andrò avanti così fino a fine giugno. A lungo termine chi lo sa…”
Eli: “Raccontaci brevemente com’è andata la chiamata in nazionale.”
Bea: “A febbraio ho ricevuto una chiamata dal dirigente della Nazionale che mi ha avvisato che sarei potuta essere una scelta come centrale per il gruppo B della Nazionale... informazione ovviamente da tenere segreta e se fossi stata scelta sarebbero arrivate delle conferme verso aprile... e così è stato. Incredibile... mi è arrivato un messaggio dall’allenatore della Nazionale B Marco Paglialunga, e dopo mi ha telefonato spiegandomi tutto il progetto, i motivi della scelta ricaduta su di me e poi la fatidica domanda “vuoi far parte della Nazionale?”... la risposta la sapete.”
Eli: “Visto che è scontato che sei proiettata verso la A1. Cosa ti mancherà di più del Friuli, a parte le focacce di mamma Marisa?”
Bea: “Ahahah, sì sicuramente la cucina di mamma mi mancherà moltissimo. Ovviamente la mia famiglia, in particolare la mia nipotina che è ancora piccola e a cui sono molto affezionata, gli amici e non solo. Anche due città che ho imparato ad amare Trieste e Udine che in questi due anni ho potuto scoprire.”
Eli: “Ultima domanda di rito: a chi dedichi tutto questo? Puoi fare ben 3 scelte.”
Bea: “Prima di tutto alla mia famiglia: a mia madre che mi ha sempre sostenuto e mi ha lasciato libera nelle mie scelte, a mio padre che, sono sicura che se fosse ancora qui, sarebbe il papà più orgoglioso del mondo e a mia sorella, la fan numero uno fin dal principio. Ai miei allenatori, dalla prima, Alessia Grassetto, all’ultimo, Marco Gazzotti, che hanno sempre creduto in me e hanno tutti contribuito alla mia crescita e infine a tutte le mie compagne di squadra che sono state fondamentali per arrivare fino a qui, dai primi passi fino alla serie A ...è stato emozionante ricevere messaggi di affetto da tantissime delle mie ex compagne di squadra.”
Ti ringraziamo per averci dedicato un po’ del tuo tempo prima della partenza dal Friuli e ti auguriamo di arrivare sempre più in alto, perché ti meriti tutti questi successi e quelli che certamente ti riserverà il futuro.
Sei un esempio di come l’umiltà, l’entusiasmo, la determinazione, il lavoro a testa bassa e la passione siano qualità che vengono riconosciute e premiate.
BUON VIAGGIO PALLAVOLISTICO!!! QUI CI SARA' SEMPRE LA TUA PERSONALE CURVA NORD A SEGUIRTI E SOSTENERTI!!!
scritto da Elisa Fiori
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