BEA MOLINARO: BILANCIO DA SERIE A1 (Intervista - 1° parte)
Bea a Scandicci (A1) nella stagione 2019/2020
Avevamo lasciato Bea Molinaro circa 10 mesi fa, allora reduce dalla medaglia d'argento conquistata con la nazionale alle Universiadi di Napoli. Ora, dopo l'esperienza in A1 con la Savino Del Bene Scandicci, è tempo di porle alcune domande su questa strepitosa esperienza, coronata dall'esordio sul palcoscenico della Coppa Campioni, e sulla scelta ufficializzata pochi giorni fa del passaggio alla LPM Bam Mondovì in A2.
Iniziamo con il bilancio della stagione 2019/2020 interrotta dall'emergenza.
Iniziamo con il bilancio della stagione 2019/2020 interrotta dall'emergenza.
“Hai trascorso quasi una stagione a Scandicci. Come primo anni in A1 direi non male considerato l'esordio in coppa Cev, classifica tra le migliori, hai anche indossato la maglia da libero, e non dimentichiamo il cambio allenatore e la conclusione anticipata per l'emergenza. Insomma non ti sei fatta mancare niente! Rispetto alle tue aspettative, fai un rapido bilancio.”
Bea: “Sapevo che sarebbe stato un anno difficile ma mai avrei pensato a tutti questi colpi di scena e men che meno ad una fine anticipata causa pandemia... è stato sicuramente un anno importante che mi ha permesso di migliorare tecnicamente, stando a contatto con atlete professioniste di fama internazionale, e che mi ha fatto capire quali siano i ritmi, a volte davvero frenetici di un club di vertice. Sapevo che le chance di giocare erano quasi nulle e devo dire che indossare la maglia da libero inizialmente non è stato così facile, però bisogna capire anche il contesto in cui ci si trova e il quadro generale. Di certo non mi aspettavo l'esordio in Champions League, i 5 minuti più emozionanti della mia breve carriera pallavolistica. A posteriori devo dire che mi sento fortunata ad aver avuto la possibilità di lavorare con allenatori di altissimo livello e aver conosciuto delle vere campionesse.”
Bea: “Sapevo che sarebbe stato un anno difficile ma mai avrei pensato a tutti questi colpi di scena e men che meno ad una fine anticipata causa pandemia... è stato sicuramente un anno importante che mi ha permesso di migliorare tecnicamente, stando a contatto con atlete professioniste di fama internazionale, e che mi ha fatto capire quali siano i ritmi, a volte davvero frenetici di un club di vertice. Sapevo che le chance di giocare erano quasi nulle e devo dire che indossare la maglia da libero inizialmente non è stato così facile, però bisogna capire anche il contesto in cui ci si trova e il quadro generale. Di certo non mi aspettavo l'esordio in Champions League, i 5 minuti più emozionanti della mia breve carriera pallavolistica. A posteriori devo dire che mi sento fortunata ad aver avuto la possibilità di lavorare con allenatori di altissimo livello e aver conosciuto delle vere campionesse.”
“Facci entrare in una settimana tipo da giocatore di A1. Come si svolge?”
Bea: “Allora, premesso che l'organizzazione della settimana varia molto in base alle competizioni europee diciamo a partire da Dicembre, una settimana tipo considerando il solo campionato consisteva nell'avere un unico giorno libero, il lunedì. Dopodiché:
- martedì: mattina pesi e pomeriggio dalle 16.30/17.00 in poi 2 ore e mezza di allenamento con palla
- mercoledì: mattina lavoro tecnico e, a seguire, nel pomeriggio allenamento con palla
- giovedì: mattina libero ma pomeriggio allenamento dalle 14.30 fino circa alle 17 con circuito di mantenimento fisico e lavoro analitico
- venerdì: mattina di nuovo pesi e pomeriggio palla
- sabato: allenamento dalle 14.00 alle 16.30 circa
- domenica: mattina rifinitura pre-partita.
Poi da dicembre in poi, avendo partite CEV infrasettimanali, diventava molto più complesso organizzare sedute pesi e allenamenti con la palla considerando anche il tempo necessario per i viaggi. Quindi per avere un'idea, giocando circa ogni due giorni, ci si allenava principalmente facendo gioco molto intenso e si studiava il momento migliore per una seduta di pesi ben concentrata.”
“Tra le varie campionesse con cui hai giocato, hai avuto il privilegio di avere come compagna di squadra un mito come la Cardullo. Che sensazioni hai avuto al primo incontro? Cosa si prova a giocare con campionesse già affermate?”
Bea: “Devo dire che tra tutte le giocatrici che ho avuto modo di conoscere, Cardu è stata quella che mi ha fatto più effetto, perché ha davvero vinto tutto nella sua lunga carriera e per me averla potuta incontrare è stato davvero un privilegio unico. La ammiro tanto e fin da subito c'è stato un bel feeling, siamo andate d'accordo immediatamente e durante l'anno è stato molto importante averla al mio fianco perché, in alcuni momenti di sconforto, ha sempre avuto le parole giuste per spronarmi e tirarmi su di morale.
In generale comunque il primo incontro con tutte le mie nuove compagne di squadra è stato davvero emozionante, Lucia Bosetti, Ofelia Malinov, Samantha Bricio, Adenizia, Lonneke Slotjes, Jole Stevanovic e tutte le altre sono giocatrici che fino a poco tempo prima ammiravo solo in televisione e averle lì, allenarmi ogni giorno con loro è stato pazzesco. Diciamo che il primo mese è stato surreale perché mi sentivo un pesce fuor d'acqua e avevo un po' di timore nei confronti di qualcuna, poi però col passare del tempo ti abitui, la nuova realtà diventa normalità e non ti senti più a disagio perché ti conosci, fai amicizia e ti rendi conto che sono persone normali proprio come te oltre ad essere atlete di altissimo livello.”
Bea: “Devo dire che tra tutte le giocatrici che ho avuto modo di conoscere, Cardu è stata quella che mi ha fatto più effetto, perché ha davvero vinto tutto nella sua lunga carriera e per me averla potuta incontrare è stato davvero un privilegio unico. La ammiro tanto e fin da subito c'è stato un bel feeling, siamo andate d'accordo immediatamente e durante l'anno è stato molto importante averla al mio fianco perché, in alcuni momenti di sconforto, ha sempre avuto le parole giuste per spronarmi e tirarmi su di morale.
In generale comunque il primo incontro con tutte le mie nuove compagne di squadra è stato davvero emozionante, Lucia Bosetti, Ofelia Malinov, Samantha Bricio, Adenizia, Lonneke Slotjes, Jole Stevanovic e tutte le altre sono giocatrici che fino a poco tempo prima ammiravo solo in televisione e averle lì, allenarmi ogni giorno con loro è stato pazzesco. Diciamo che il primo mese è stato surreale perché mi sentivo un pesce fuor d'acqua e avevo un po' di timore nei confronti di qualcuna, poi però col passare del tempo ti abitui, la nuova realtà diventa normalità e non ti senti più a disagio perché ti conosci, fai amicizia e ti rendi conto che sono persone normali proprio come te oltre ad essere atlete di altissimo livello.”
“Dopo essere stata obbligata a volare spesso in Italia e in Europa, è cambiato il tuo rapporto con l'aereo?”
Bea: “Assolutamente sì. Devo dire che finalmente mi sono tranquillizzata molto e non ho più alcuna tensione.”
“Nonostante i vari impegni, ti sei pure laureata. Ora pensi di proseguire con gli studi? Quali sono i tuoi progetti oltre al volley?”
Bea: “Si, sono riuscita a laurearmi e non senza fatica. Devo dire che mi piacerebbe proseguire gli studi, frequentando un corso magistrale in Psicologia. Ma vedremo come procederà la mia vita pallavolistica, perché a questi livelli conciliare studio e sport è molto difficile e inoltre i corsi sono con frequenza obbligatoria, quindi staremo a vedere.”
Bea: “Assolutamente sì. Devo dire che finalmente mi sono tranquillizzata molto e non ho più alcuna tensione.”
“Nonostante i vari impegni, ti sei pure laureata. Ora pensi di proseguire con gli studi? Quali sono i tuoi progetti oltre al volley?”
Bea: “Si, sono riuscita a laurearmi e non senza fatica. Devo dire che mi piacerebbe proseguire gli studi, frequentando un corso magistrale in Psicologia. Ma vedremo come procederà la mia vita pallavolistica, perché a questi livelli conciliare studio e sport è molto difficile e inoltre i corsi sono con frequenza obbligatoria, quindi staremo a vedere.”
Nei prossimi giorni la seconda parte dell'intervista e si parla della prossima stagione.
scritto da Eli
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