BEA MOLINARO VA A MONDOVÌ (Intervista - 2° parte)
Bea nell'ultima stagione alla Vivil (2016/2017)
Passiamo ora alle prospettive per la prossima stagione a Mondovì.
“Nella prossima stagione sarai a Mondovì. Dicci 3 motivi per cui hai scelto questa tra le varie opzioni.”
Bea:
“1. L'allenatore Davide Delmati che era interessato a me già dalla scorsa estate.
2. La società ambiziosa e da anni ai primi posti in A2.
3. Il tifo davvero caloroso che contraddistingue Mondovì.”
“Lo consideri un passo indietro o un passaggio magari per tornare nel massimo campionato da protagonista?”
Bea: “Onestamente all'inizio non è stato facile accettare che non ci fosse una possibilità di rimanere in A1 quindi c'è stata un po’ di delusione. C'erano delle proposte ma non così decise come quella di Mondovì che mi assicurava un posto da titolare, e dato che mi ero posta l'obiettivo, dopo un anno come riserva, di trovare una situazione in cui giocare o quantomeno avere più possibilità di entrare in campo, mi è sembrata una decisione logica.
Può essere visto come un passo indietro ma io lo vedo semplicemente come il proseguimento del mio percorso con l'obiettivo un giorno di tornare da protagonista nella massima serie e questo mi dà una carica in più a dare il 101%.
Come mi ha detto un amico qualche giorno fa "è solo una rincorsa più lunga per un salto più grande".”
“Visto da fuori, più si sale di livello e più si assiste e continue girandole di giocatori da una squadra all'altra. Ma l'attaccamento alla maglia è un valore che si vede anche in serie A?”
Bea: “Secondo me, soprattutto in serie A1 è difficile vedere un vero e proprio attaccamento alla maglia. Sono davvero poche le giocatrici che rimangono più di due anni in una stessa società per cui o sei una top player oppure, in generale, ci sono molte variabili in gioco che possono portare a cambiare squadra: scelte tecniche, esperienze negative con la società e l’aspetto economico. Quest'ultima, secondo me, ha un grande peso perché alla fine, come tutti gli atleti, abbiamo un intervallo di tempo relativamente breve per giocare, quindi in generale si cerca di ottenere il più possibile, perché non è un lavoro a tempo indeterminato e, soprattutto in questo periodo di crisi e incertezza, basta vedere quanto abbia inciso il taglio degli ingaggi del prossimo anno su molti trasferimenti all'estero dove evidentemente la crisi è meno pesante che qui in Italia.”
“Da un po’ sei rientrata in Friuli. Qual è la prima cosa che fai quando ritorni a casa? Come vivi la lontananza? Cosa ti manca di più?”
Bea: “Si sono tornata a metà marzo in attesa di notizie e poi si sa come è andata. Di solito, quarantena permettendo, oltre chiaramente a vedere la mia famiglia, cerco di sentire e rivedere anche i miei amici più cari. Devo dire che la lontananza la vivo abbastanza bene, pur essendo una persona molto legata alla mia famiglia, mi piace essere libera e avere la mia indipendenza. Certamente ora è molto più semplice sopperire alla mancanza o nostalgia con le videochiamate ma devo dire che spesso mi perdo nel mio tran tran settimanale di allenamenti e partite per cui mi devono spesso ricordare di farmi sentire.”
“Ti auguriamo di divertirti in questa nuova esperienza e di vivertela a pieno da titolare. Per chiudere lancia un tuo messaggio o saluto a tutti i tuoi tifosi della Vivil.”
scritto da Eli
“Nella prossima stagione sarai a Mondovì. Dicci 3 motivi per cui hai scelto questa tra le varie opzioni.”
Bea:
“1. L'allenatore Davide Delmati che era interessato a me già dalla scorsa estate.
2. La società ambiziosa e da anni ai primi posti in A2.
3. Il tifo davvero caloroso che contraddistingue Mondovì.”
“Lo consideri un passo indietro o un passaggio magari per tornare nel massimo campionato da protagonista?”
Bea: “Onestamente all'inizio non è stato facile accettare che non ci fosse una possibilità di rimanere in A1 quindi c'è stata un po’ di delusione. C'erano delle proposte ma non così decise come quella di Mondovì che mi assicurava un posto da titolare, e dato che mi ero posta l'obiettivo, dopo un anno come riserva, di trovare una situazione in cui giocare o quantomeno avere più possibilità di entrare in campo, mi è sembrata una decisione logica.
Può essere visto come un passo indietro ma io lo vedo semplicemente come il proseguimento del mio percorso con l'obiettivo un giorno di tornare da protagonista nella massima serie e questo mi dà una carica in più a dare il 101%.
Come mi ha detto un amico qualche giorno fa "è solo una rincorsa più lunga per un salto più grande".”
“Visto da fuori, più si sale di livello e più si assiste e continue girandole di giocatori da una squadra all'altra. Ma l'attaccamento alla maglia è un valore che si vede anche in serie A?”
Bea: “Secondo me, soprattutto in serie A1 è difficile vedere un vero e proprio attaccamento alla maglia. Sono davvero poche le giocatrici che rimangono più di due anni in una stessa società per cui o sei una top player oppure, in generale, ci sono molte variabili in gioco che possono portare a cambiare squadra: scelte tecniche, esperienze negative con la società e l’aspetto economico. Quest'ultima, secondo me, ha un grande peso perché alla fine, come tutti gli atleti, abbiamo un intervallo di tempo relativamente breve per giocare, quindi in generale si cerca di ottenere il più possibile, perché non è un lavoro a tempo indeterminato e, soprattutto in questo periodo di crisi e incertezza, basta vedere quanto abbia inciso il taglio degli ingaggi del prossimo anno su molti trasferimenti all'estero dove evidentemente la crisi è meno pesante che qui in Italia.”
“Da un po’ sei rientrata in Friuli. Qual è la prima cosa che fai quando ritorni a casa? Come vivi la lontananza? Cosa ti manca di più?”
Bea: “Si sono tornata a metà marzo in attesa di notizie e poi si sa come è andata. Di solito, quarantena permettendo, oltre chiaramente a vedere la mia famiglia, cerco di sentire e rivedere anche i miei amici più cari. Devo dire che la lontananza la vivo abbastanza bene, pur essendo una persona molto legata alla mia famiglia, mi piace essere libera e avere la mia indipendenza. Certamente ora è molto più semplice sopperire alla mancanza o nostalgia con le videochiamate ma devo dire che spesso mi perdo nel mio tran tran settimanale di allenamenti e partite per cui mi devono spesso ricordare di farmi sentire.”
“Ti auguriamo di divertirti in questa nuova esperienza e di vivertela a pieno da titolare. Per chiudere lancia un tuo messaggio o saluto a tutti i tuoi tifosi della Vivil.”
Bea: “Grazie mille! Un saluto a tutti i tifosi, un abbraccio virtuale e un grazie per seguirmi e sostenermi sempre lungo il mio percorso.”
scritto da Eli
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